Da quello che ricordo tutto ebbe inizio intorno ai 7/8 anni.
Avevamo da poco cambiato casa.
Ospitavamo quel giorno una riunione di famiglia e all’ improvviso dissi a mia madre che avevo qualcosa incastrato nella gola.
Fui molto specifica, dissi “ho dei capelli incastrati che mi stanno facendo soffocare”
Mi portò di corsa in camera da letto e mi controllò con una torcia.
Le vie respiratorie erano libere.
In quel periodo pubblicizzavano alla tv l’uscita del film IT.
Quel clown mi terrorizzava, smisi addirittura di suonare il pianoforte perché proprio in quel periodo stavo studiando “Per Elisa” di Beethoven e veniva utilizzata durante la pubblicità del film.
Incominciai ad aver paura di tante cose, ma forse paura non é il termine giusto.
Correvo intorno al tavolo del salone urlando terrorizzata, non si sa da cosa.
Incominciai a non riuscire più a deglutire.
Per mesi e mesi non ho mangiato cibi solidi ma solo yogurt da bere e spremute che facevo accuratamente sezionare da mia madre.
Ricominciai a mangiare solo quando un medico mi disse in malo modo che sarei morta.
Fu un periodo pieno di controlli e alla fine finii in psicoterapia.
La psicologa era una donna.
Di lei non ho ricordi.
Visualizzo solamente uno studio enorme con soffitti a cassettoni, legno e cupo dappertutto.
Mi sembra che mi guardasse giocare ma potrei sbagliarmi.
Nel frattempo a scuola ero sempre la migliore.
Eccellevo anche nella ginnastica artistica ed amavo allenarmi.
Finite le lezioni scolastiche saltavo il pranzo per fare subito i compiti, nessuno mi obbligava a farlo.
Nonostante quello che mi succedeva ero la solita bambina iperattiva, giocavo sempre in giardino con i miei amici e mia madre faticava a farmi rientrare per cena.
Alle volte però, smettevo di giocare all’ improvviso invece e me ne andavo a letto.
Mi chiedevano se avessi litigato con qualcuno ma io dicevo che ero solamente stanca.
A OTTO anni ero stanca.
La mia vicina di casa dell’epoca con cui passavo tutto il mio tempo libero era causa di stress per me, ora me ne rendo conto.
Tutt’ ora incontrarla mi infastidisce e cambio strada se la incontro.
Aveva un anno in più di me ed era bellissima.
Io mi sentivo brutta, mi odiavo, avevo una massa di capelli ricci indomabili, non ero alta quanto lei e portavo gli occhiali.
La veneravo e la odiavo allo stesso tempo.
La invidiavo.
Non solo all’ epoca era più bella di me ma aveva anche una famiglia perfetta.
I suoi genitori erano molto più giovani dei miei e presto le diedero una sorellina.
Mi sentivo sola.

