WHERE IS YOUR GOD NOW?

BORDERLINE,

questa parola mi infastidiva e lo fa ancora. Ora nel 2020 lo chiamano anche DISREGOLAZIONE EMOTIVA.

Fa meno paura detta così vero? Io la vedo diversamente. La vedo come una grande paraculata. Non so se riesco a spiegarmi ma per me é come dire operatore ecologico invece che spazzino, diversamente abile invece di handicappato.

Credono forse che faccia meno male cercando di abbellire la terminologia? NO

Per me é e rimarrà sempre BORDERLINE con tutto ció che comporta. Dissociazioni, panico, difficoltà a gestire, accettare e addirittura riconoscere le proprie emozioni, DOLORE COSTANTE dell’anima e della mente.

Ma facciamo un passo indietro e torniamo alla clinica. Continuai ovviamente a seguire le cure del Dottor M. ma violai una regola fondamentale e questo lui non lo sa. Mi innamorai, presi una cotta o come volete chiamarla per un altro paziente.

Lui si chiamava M., aveva qualche anno più di me ed era lì per disintossicarsi. M. era oggettivamente un bel ragazzo, ma quello che più mi colpii di lui fu la sua intelligenza e la sua triste storia. Non era un bucomane, aveva problemi con la cocaina. Inizió quando dopo il nonno, si suicidó anche il padre e lui era convinto di essere predestinato alla stessa fine. Non faceva apprezzamenti volgari sul mio conto come gli altri, parlava sottovoce ed era educato e gentile. Incominciammo a scriverci e nacque un rapporto epistolare e quando ci incontravamo passavamo il tempo a parlare e a leggere.

Nel frattempo, io chiesi al Dottor M. di essere dimessa qualche giorno prima perché fui molto spaventata dal comportamento di un’altra paziente. Non vi ho parlato di quella che che voleva picchiarmi perché secondo lei ero bella ed entrava nella mia stanza blaterando che mi avrebbe accoltellata. Non avevo affatto paura, sono cresciuta facendo a botte con altre ragazze e sono molto brava a difendermi. C’era questa mia vicina di stanza di cui “mi fidavo”, parlavamo e ci confidavamo. Era “normale” fino al giorno in cui mi disse che secondo lei il marito la drogava e faceva venire a turno i suoi amici a casa per violentarla. Chissà, magari era anche vero ma io rimasi SHOCCATA, e finalmente con il benestare del Dottor M. e la cura nella mia mani, il mio mese di prigionia finí e tornai a casa.

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