C’ERA UNA VOLTA E C’É ANCORA.

Ho pensato moltissimo a che tipo di frase ad effetto avrei dovuto utilizzare per iniziare il mio primo post.
La verità é che non esiste un vero e proprio modo rapido per sintetizzare gli ultimi 26 anni della mia vita.

Il mio nome é Laura, ovviamente non dovreste crederci, ma posso promettere che sarà l’unica bugia che leggerete in questo “diario”.
Ho 34 anni e vivo in una piccola cittadina del nord d’Italia.
Sono nata in una famiglia per bene, medio borghese.
Mia madre era, ed é ancora una donna bellissima, di quelle che faceva fermare anche le donne per strada.
È sempre stata umile e mai boriosa, simpaticissima e alla mano.
Nonostante la sua intelligenza al di sopra della media le avrebbe fatto ottenere tutto quello che desiderava in ambito lavorativo, ha lasciato per dedicarsi alla maternità.
Mio padre ha avuto invece una carriera piena e ricca di successi lavorativi ed economici, riscattandosi da un’infanzia tormentata, priva di possibilità economiche e di amore genitoriale.
Anche lui come lei, è brillante, capace in ogni cosa in cui si cimenta, acuto, arrivano alle volte a spaventare le capacità della sua mente e il suo sapere.
Sono stata molto amata e perché no anche viziata, d’altronde sono stata cercata tanto e sono rimasta figlia unica.
La mia infanzia é l’unico ricordo positivo che ho della mia vita, circondata da familiari, amici e tanto, tantissimo amore e rispetto.
Mi dicono che ero sveglia.
Dopo aver iniziato a gattonare ho cominciato a correre e non a camminare.
Non ho mai dovuto usare le ruotine per la bicicletta, sapevo già andarci e stop.
Arrivata all’asilo già sapevo leggere e nessuno me l’aveva insegnato.
Parlavo un italiano corretto e fluente, non utilizzavo le paroline classiche dei bambini “ninna” “pappa” e via discorrendo.
Promettente no?
Così tutti credevano.
La mia amata nonna materna in particolare diceva che avrei avuto successo nella vita, si era fissata che sarei diventata un grande avvocato con la mia parlantina.
Ora voi vi chiederete, ed invece cosa e chi sei diventata?
La risposta arriverà man mano che andremo avanti.
Posso solo dirvi che no, non sono avvocato, non sono riuscita nemmeno a conseguire una misera laurea breve.
Il perché forse era scritto nelle stelle o nel grande libro del destino?

No, non era il libro del destino, ma su una cosa avevo ragione, si trattava proprio di un libro.
“DSM” – Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders.

#dsm #salutementale

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